Dopo un’estate passata a cercare di scappare dal caldo opprimente della città, un autunno benevolo e un inizio inverno un po’ anomalo, siamo arrivati a Gennaio.
Dicembre, assieme a Babbo Natale, ci ha portato tempeste di neve nemmeno troppo ad alta quota. E sci, slittini e abiti tecnici di alta montagna sono fioriti come le rose a maggio, colorando la stazione turistica a due e tremila metri di mille tinte sgargianti.
Così anche noi abbiamo fatto un’esperienza nuova: accogliendo una richiesta un po’ fuori dagli schemi, abbiamo adattato un classico Tour Etna Morning alle esigenze di una famiglia che, pur abitando a Catania, voleva approfittare per far godere la neve alla bimba di 4 anni, unendo così la scoperta di posti che “nonostante sia nata qui non sapevo nemmeno esistessero” al gioco e al divertimento.
Siamo partiti una mattina di gennaio, armati di abiti pesanti e slittino, e abbiamo fatto il nostro solito percorso aggiungendo qua e là una pausa gioco. Ma sono certa che non cadrete dalla sedia dallo stupore se vi racconto che, tra una scivolata e una esplorazione in grotta, ogni sosta si è trasformata in un’ottima scusa per giocare a palle di neve!
Così tutto ha assunto il sapore particolare di quei giochi di scienza di quando eravamo piccoli, a metà tra lo stupore che questo meraviglioso vulcano ci regala a ogni angolo e la voglia di gioco che la neve immancabilmente suscita anche nei più grandicelli.
Ma questo nuovo anno non ci ha portato solo nuove esperienze di tour ad allietarci le giornate. Nel sacco c’erano anche altre belle sorprese, come un gruppo di 11 meravigliosi amici francesi che, dopo aver scoperto con noi l’Etna, hanno deciso di adottarci per un altro giorno alla scoperta di Siracusa e Noto.
Il sole ci ha aiutati, lo ammettiamo, ma i luoghi parlano da soli. Con l’ausilio di una guida nazionale assoldata per l’occasione, abbiamo visitato la zona archeologica di Siracusa, esplorato i vicoli e le meravigliose piazze della città antica definita dall’Isola di Ortigia, mangiato in una caratteristica e coloratissima bottega all’aperto proprio nel mezzo del mercato, scoperto la storia e le curiosità di una civiltà antica e importantissima e infine passeggiato, alla luce del tramonto, per le vie barocche di Noto.
Quello che resta sono esperienze umane, con luoghi magici a far da cornice.
E alla fine ciò che rende così speciale questo lavoro è proprio questo: la scelta di continuare a lavorare solo per e con piccoli gruppi ci dà la possibilità di creare le condizioni per trasmettere con più semplicità non solo la conoscenza e la storia dei posti, ma anche la passione che abbiamo per questa terra. Da lì al creare rapporti umani il passo è breve, e a noi questo piace proprio tanto.
Quindi avanti, chi vuole essere il prossimo? Noi non vediamo l’ora di conoscervi!